Tumore al colon: scoperta italiana Stampa

Attraverso l’analisi dei tumori di 19 pazienti affetti da cancro al colon sono state identificate le cellule staminali capaci di formare la neoplasia . La scoperta, pubblicata online oggi sulla prestigiosa rivista Nature è stata fatta nei laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità dall’equipe diretta da Ruggero De Maria. La ricerca, oltre ad essere finanziata con i fondi del Programma Nazionale Cellule Staminali si è avvalsa di un contributo dell’AIRC.

Questa ricerca è stata effettuata in collaborazione con l’Istituto Oncologico del Mediterraneo di Catania, con il Dipartimento di Patologia e Medicina di Laboratorio dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma e con il Dipartimento di Discipline Chirurgiche ed Oncologiche dell’Università di Palermo. “Cercavamo le cellule responsabili della crescita tumorale e abbiamo verificato che nei tumori le cellule che esprimevano la proteina CD133 erano di numero maggiore rispetto a quelle nei tessuti normali. Da questo aumento nei tumori della potenziale componente staminale abbiamo intuito che potesse essere una popolazione target da studiare. Abbiamo così scoperto che i tumori del colon sono formati da due tipi di cellule: un tipo di cellule più differenziate, molto abbondanti ma incapaci di riprodursi per più di poche generazioni e una piccola popolazione di cellule cancerose indifferenziate con caratteristiche di staminalità. Ciò significa che siamo riusciti a isolare e a coltivare in laboratorio le cellule staminali del tumore al colon – spiega Ruggero De Maria, autore della ricerca – identificando questa rara popolazione cellulare che esprime il CD133 come quella che produce tutte le altre cellule del tumore primario e delle metastasi in quanto, in mancanza di questa piccola quota di cellule staminali, il tumore non riesce a formarsi. La scoperta delle cellule staminali del tumore al colon permetterà di concentrare gli approcci terapeutici sull’eliminazione di queste cellule, che rappresenta il requisito fondamentale per l’eradicazione definitiva del tumore”. “La scoperta delle cellule CD133 fatta nei nostri laboratori rappresenta una vera e propria rivoluzione nell’approccio della cura contro il cancro al colon che, ricordiamolo, è la seconda causa di morte per tumore – afferma il Presidente dell’ISS Enrico Garaci – Essere riusciti ad identificare questa rara popolazione di cellule che rappresentano circa il 2 per cento delle cellule presenti nel tumore, significa aver scoperto vere e proprie cellule immortali, capaci di generare una quantità virtualmente infinita di cellule figlie e quindi di accelerare i tempi della scoperta di nuove terapie, meno invasive di quelle tradizionali poiché puntano direttamente al cuore del problema e, cioè ai meccanismi di formazione del tumore, non solo per curare la lesione cancerosa, ma anche per poter intervenire sulle formazioni metastatiche”. Lo studio pubblicato oggi su Nature significa anche un avanzamento della diagnostica. “La possibilità di riconoscere le cellule staminali del tumore al colon mediante l’espressione del CD133 permetterà inoltre di individuare con precisione e di quantificare la presenza di cellule staminali all’interno del tumore è ciò implica – sottolinea Garaci – una diagnosi più approfondita che permette di dare maggiori informazioni sulle caratteristiche biologiche del tumore per mirare maggiormente le cure" Fonte: Istituto Superiore di Sanità